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Spazi Confinati o Sospetti di Inquinamento: cosa sono e come gestirli.

L’esecuzione di attività negli spazi confinati o sospetti di inquinamento può essere più comune nei cantieri temporanei e mobili di quanto si immagini.
Questi spazi presentano una serie di rischi significativi che spesso vengono sottovalutati.
Ad esempio, in tutti i vani tecnici, dove vengono collocati gli impianti (per trattamento aria, di refrigerazione, che possono funzionare a etilenico o ammoniaca) abbiamo a che fare con spazi che possono diventare estremamente pericolosi. Risulta chiaro, quindi, che per i lavori soggetti all’applicazione del TITOLO IV c’è sicuramente una casistica da tenere in considerazione per fare valutazioni adeguate.

In questo contesto, il Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) e il Piano Operativo di Sicurezza (POS) non possono ignorare tali criticità; è fondamentale che entrambi includano un’analisi approfondita e fungano da base essenziale per definire le misure tecnico-organizzative necessarie a garantire la sicurezza di chi opera.

Spazi Confinati: definizione.

Con l’uscita della norma UNI 11958 nel novembre 2024 è stata formalmente stabilita una definizione ufficiale di spazio confinato, colmando una mancanza presente a livello nazionale poiché né il D.Lgs 81/08 né il DPR 177/2011 ne avevano fornito una precisa.

In base a tale norma, per spazio confinato s’intende:

Spazio circoscritto non progettato e costruito per la presenza continuativa di un lavoratore, ma di dimensioni tali da consentire l'ingresso e lo svolgimento del lavoro assegnato, caratterizzato da vie di ingresso o uscita limitate e/o difficoltose, con possibile ventilazione sfavorevole, all'interno del quale non è possibile escludere la presenza o lo sviluppo di condizioni pericolose per la salute e la sicurezza dei lavoratori”. Rientrano in questa definizione sia gli ambienti disciplinati dalla legislazione vigente (art. 66 e 121 di cui all'allegato IV punto 3, del D.Lgs. 81/08 e DPR 177/11) che altri con caratteristiche simili denominati "assimilabili".

La norma UNI 11958 specifica, inoltre, che i termini “Ambiente confinato” e “Spazio confinato” sono sinonimi.

Riconoscere gli Spazi Confinati: oltre l'apparenza.

Alcuni ambienti confinati sono facilmente identificabili come tali, in quanto la limitazione legata alle aperture di accesso e alla ventilazione sono ben evidenti e/o la presenza di agenti chimici pericolosi è nota. Tra questi possiamo citare:

Altri spazi, a un primo esame superficiale, potrebbero non apparire come confinati, eppure in particolari circostanze legate alle modalità di svolgimento dell’attività lavorativa o a influenze provenienti dall’ambiente circostante, possono configurarsi come tali e rivelarsi altrettanto insidiosi. É il caso ad esempio di:

Naturalmente, gli esempi citati non mirano ad essere esaustivi delle infinite situazioni che possono verificarsi; rappresentano piuttosto la tipologia più frequente di ambienti in cui avvengono gli eventi incidentali e servono da invito alla riflessione e alla cautela ogni volta che si devono eseguire lavori in contesti simili. In queste circostanze, infatti, la valutazione dei rischi deve considerare anche tutti i pericoli e le condizioni che, in ambienti non confinati, non genererebbero rischi significativi.

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Spazi Confinati e principali Rischi per gli operatori.

I principali rischi presenti all’interno di uno spazio confinato possono essere:

Un’ulteriore aggravante si manifesta con l’esecuzione di attività occasionali, di tipo non ripetitivo. In questi casi è più frequente la tendenza a non pianificare adeguatamente il processo lavorativo, che troppo spesso viene lasciato all’improvvisazione delle squadre operative, non sempre sufficientemente formate e informate sui rischi a cui sono esposte.

Spazi Confinati: la gestione dei Rischi nel PSC e nel POS.

La responsabilità di valutare i rischi associati alle attività svolte in ambienti confinati ricade sul datore di lavoro, come stabilito dal D.Lgs. 81/08. A supporto di questa valutazione, la norma UNI 11958 ha introdotto una metodologia efficace per identificare e catalogare gli spazi confinati o potenzialmente inquinati offrendo, inoltre, linee guida per riconoscere i pericoli e analizzare i rischi collegati alle operazioni in tali ambienti di lavoro.
I principali punti della norma possono essere riassunti in:

Se i lavori rientrano nel titolo IV del D.LGS 81.08 e se sussiste l’obbligo di nomina del CSP e del CSE, i rischi nei luoghi confinati o sospetti di inquinamento sono gestiti per mezzo del Piano di Sicurezza e coordinamento (PSC), che conterrà precise e dettagliate informazioni sui luoghi in cui i lavoratori sono destinati a operare nonché le procedure di lavoro/soccorso appositamente predisposte.
Nello specifico il CSP/CSE dovrà:

Altre informazioni relative alla valutazione dei rischi specifici derivanti dall’attività dell’impresa esecutrice saranno dettagliate nel Piano Operativo della Sicurezza (POS), che fornirà linee guida specifiche per la preparazione di un ambiente sicuro, la predisposizione di dispositivi di emergenza (salvataggio e recupero), nonché le procedure di emergenza e recupero.
Tali indicazioni risultano fondamentali per garantire un accesso protetto e dovranno considerare la tipologia di lavorazione, le dimensioni geometriche, le caratteristiche tecniche e impiantistiche dell’ambiente confinato o soggetto a rischio di inquinamento.

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