Pubblicato sul sito del Ministero del Lavoro il decreto sull’indennità per autonomi e professionisti iscritti alle casse private, finora impossibilitate a predisporre il modello di domanda.

Il Ministero del Lavoro ha pubblicato il decreto interministeriale attuativo del bonus da 600 euro (ex art.44 DL 18/2020) per i professionisti iscritti alle casse private, con la ripartizione delle risorse del Fondo per il reddito di ultima istanza e con le modalità di attribuzione dell’indennità prevista dal Cura Italia per autonomi e professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria danneggiati dall’emergenza Covid-19.

 
Si conferma che il bonus per il mese di marzo potrà essere chiesto a partire dal primo aprile alle Casse di previdenza privata. 

Peccato che, in mancanza del provvedimento in Gazzetta Ufficiale, la difficoltà delle Casse – segnalata da tutte sui rispettivi siti web – è quella di mettere a punto un modulo di domanda che presenti difformità rispetto al dettato normativo. Da qui l’annuncio di tutte le casse professionali sui rispettivi siti ufficiali ai propri iscritti, invitati ad attendere la pubblicazione del decreto.

 
In particolare il ritardo nella predisposizione del modello personalizzato per ogni Cassa riguarda i requisiti di accesso all’indennità, che in base al decreto reso pubblico sul sito del Ministero, attinge ad un plafond di 200 milioni di euro sui 300 totali a disposizione del Fondo.

 
Il Decreto online sul sito del Ministero del Lavoro conferma le anticipazioni (si tratta dello stesso testo bollinato, già circolato in rete nei giorni scorsi) e stabilisce che il sostegno al reddito sarà riconosciuto:

– ai lavoratori che abbiano percepito, nell’anno di imposta 2018, un reddito complessivo non superiore a 35mila euro
– ai lavoratori che abbiano percepito un reddito complessivo compreso tra 35mila e 50mila euro e abbiano cessato, ridotto o sospeso la loro attività autonoma o libero-professionale di almeno il 33% nel primo trimestre 2020, rispetto allo stesso reddito del primo trimestre 2019, sempre a causa del Coronavirus.

 
Fonte: pmi.it